giovedì 4 giugno 2009

SPORT:Milan.Cambiare allenatore per NON cambiare filosofia(SI Dinho/NO Kakà).

La prima rubrica sportiva parte con una riflessione legata alle vicende che negli ultimi giorni coinvolgono l'A.C Milan. Come è noto, e come tanti già intuivano da tempo, la società si è separata "di comune accordo" dall'allenatore Carlo Ancelotti. Il giorno dopo mentre a Milanello veniva presentato Leonardo, che da dirigente diventerà il nuovo allenatore del Milan, a Londra il buon Carletto arrancava la prima intervista in inglese come nuovo allenatore del Chelsea. All'apparenza potrebbe sembrare il naturale svolgimento di un rapporto datato che giunge al termine, normale prassi delle società calcistiche, alla fine di un ciclo. Ciò che però non mi convince sono le dichiarazioni contrastanti tra dirigenza e tecnico che da mesi viaggiavano su binari separati: da un alto la dirigenza che per conto del suo presidente imputava le colpe del mancato scudetto ad Ancelotti(oggi Berlusconi ha criticato l'operato di Ancelotti a Mattino 5 perchè non schierava Dinho) anziché all'inefficienza della rosa; dall'altra parte il mister che insistentemente chiedeva rinforzi nei ruoli chiave da più di un anno e che ha bocciato gli investimenti non voluti quali Ronaldinho.Bocciatura non a parole ma, statistiche alla mano, sul campo,coi fatti.

Ed allora emerge una nuova tesi: e se il cambiamento dell'allenatore fosse un modo per non cambiare filosofia?Carlo per restare necessitava di garanzie che nel calcio si chiamano investimenti e che il Chelsea può garantirgli. Mentre Leonardo è un emergente che deve ancora affermarsi e non credo abbia chissà quali pretese, soprattutto nei confronti della dirigenza che lo sta lanciando nel calcio che conta. Ecco allora che i conti tornano, almeno per la dirigenza,un pò meno per i tifosi. Carlo va a guidare una squadra che davvero punta a vincere e vuole investire,e Leonardo dovrà portare avanti la carretta con quello che la società gli darà(o togliera!?). Considerando che in queste ore si parla sempre più di una cessione di Kakà al Real Madrid(oramai certa) credo proprio che le sua sia davvero una "mission impossible"(Carletto mi perdonerà per l'uso improprio della lingua).Si dirà che c'è crisi, che certe cifre non si possono rifiutare,che tanto c'è Ronaldinho, ma la verità è un'altra: La dirigenza ha attuato da qualche anno una gestione perdente. Per colpa di quelle strategie il Milan non ha partecipato alla Champions League l'anno scorso e ha perso importanti introiti.I disagi economici di questi giorni sono imputabili sempre e soltanto alle scelte della dirigenza. Errare è umano ma perseverare è diabolico. La dirigenza non da segno di auto critica e riflessione ne di voler mutare atteggiamento dopo l'ennesima annata fallimentare(Champions raggiunta all'ultima giornata).Si continueranno a proclamare future vittorie, a ricordare quella passate, in caso di fallimento(certo)la colpa sarà degli infortuni,al massimo dell' allenatore e via dicendo. Gli acquisti saranno le solite figurine a poco prezzo Toni, Trezeguet(?),qualche giovane promessa(Hernanes),ma nessuna stella(Adebayor, Benzema, Ribery?).Tifosi illusi e dirigenza felice con i bilanci in pareggio. E fortuna che il colpevole di tutto, Carlo Ancelotti, a suon di milioni l'hanno voluto fortemente al Chelsea(che ha mancato la finale di Champions 09 per colpa dell'arbitro),una squadra vincente!Lui si, forse vincerà qualcosa. Chissà invece che farà il "Milan-senza-colpe" privato di un mister vincente e delle migliori stelle. Al campo l'ardua sentenza.

LaVoceDelWeb

1 commenti:

Federico ha detto...

La verità cari lettori sta nel mezzo(l'addio di Ancelotti avvenuto consensualmente tra le parti,l'arrivo di Leonardo,la cessione di Kakà,le parole di Berlusconi)...ma se dobbiamo dirla tutta è il nostro "sistema calcio" che non è all'altezza degli altri maggiori campionati vedi(Inghilterra,Spagna,Germania,Francia)!Abbiamo stadi obsoleti e non di proprietà,che non portano introiti alle società,un sistema fiscale che è svantaggioso e per il quale c'è un esborso triplo rispetto alla Spagna dove gli assi del calcio preferiscono giocare.La ragione del problema è economica;continuando di questo passo l'Italia perderà competitività e la Serie A dovrà lottare per non farsi superare dagli altri campionati!Sono lontani i tempi dove la SERIE A regnava nel mondo del calcio.Mi spiace dire ciò ma temo che sarà dura vedere i vari C.Ronaldo,Messi Gerard,Villa,Lampard,e altre STELLE ke ovviamente emergeranno alla ribalta del calcio mondiale nel nostro campionato.Quindi mi sembra evidente che dinanzi alla cessione di Kakà(DOVUTA)i SIGNORI DEL CALCIO si facciano un mea culpa.e si sbrighino a trovare un SISTEMA che ACCONTENTI AMBO LE PARTI.Credo che nessuno voglia invecchiare ed è per questo che non è giusto che il calcio italiano debba marcire.STOP AL REGRESSO!Io sono x il PROGRESSO!E tu...?