venerdì 8 maggio 2009

Lettera a Santoro: tu quoque,fili mi!

Caro Santoro a parlare è uno dei tuoi tanti fan che hanno esultato al tuo rientro sul piccolo schermo, ma che ieri è stato tentato dal cambiare canale più di una volta. Posso capire che "Porta a Porta" abbia offerto al premier un bel palcoscenico per accaparrare qualche altro voto. Ma Annozero e soprattutto Santoro no. Perchè anche tu, che io stimo moltissimo, ti sei fatto trascinare dall'ondata del momento dedicando la puntata di ieri al divorzio più famoso d'Italia(Berlusconi - Veronica)? Forse ,e in questo ti appoggio completamente, ti sei sentito in dovere di replicare al monologo del giorno prima nel salotto di Vespa, dando voce ad altre persone e al altri fatti, per fornire un ulteriore punto di vista. In questo sei unico. Spero che tu non abbia ceduto alle pressioni e al logoramento che devi subire come nell'oramai famosa querelle "vignette Vauro". Si orgoglioso delle prime pagine che "Il Giornale" ti dedica per attaccarti. Questo vuol dire due cose:

1. che i giornalisti di opposizione,che non chinano il capo sono l'anormalità in questo pese;

2. Che tu sei uno di quei pochi superstiti;

Però ieri trattando quell'argomento, pur col tuo solito stile, hai alimentato la pietas degli italiani verso il premier, il quale ha già le sue armi per difendersi, oramai stancati più di lui da questa storia. La cosa peggiore però è stata che da te ,com'è giusto che sia, vi fosse il contraddittorio. E' stato l'assist che l'Avv. Ghedini ha colto per dare della "puritana" alla Bonino. Ma non è stato lui il primo ad aggredire il povero Alexander Stille solo perchè, avendo una sentenza di condanna alle spalle per diffamazione, aveva osato esprimere la sua opinione in merito? Non sapevo che una condanna influisce negativamente anche sulla bontà delle opinioni.Soprattutto poi se a dirlo è un non - puritano.

Spero vivamente,ma ne sono certo, che le prossime puntate torneranno a trattare argomenti maggiormente sentiti da noi, e a lumeggiarne i profili nascosti.

LaVoceDelWeb

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho un consiglio per tutti quelli veramente interessati all'informazione: SPEGNETE LA TELEVISIONE E ACCENDETE IL CERVELLO! Il vostro motto deve essere Don't hate the media, become your media. Quello che voglio dire è che mentre tutti sono impegnati a parlare della telenovela in casa Berlusconi, nessuno (tv e giornali) ha avuto il tempo di dare spazio a informazioni molto più importanti come ad esempio le oltre 100 vittime tra i civili Afghani sacrificati in nome delle politiche imperialiste Americane. Nessuno ha parlato del fatto che la signora Clinton, la stessa che solo qualche giorno fa farneticava a proposito della violazione dei diritti umani a Cuba, l'attuale vicepresidente degli USA, tutto quello che ha saputo dire è stato: scusate. Scusate. Come quando in casa d’altri si fa cadere un soprammobile o si rompe un bicchiere. Cosa dicono ora tutti gli Obamaniaci? Quelli che erano convinti che grazie a Obama il nuovo stesse avanzando? Quelli del Yes, we can? Non c'è stato il tempo per informare le persone che nella notte, nel Cie di Ponte Galeria è morta una detenuta tunisina di 44 anni. Ieri sera le avevanmo comunicato che sarebbe stata espulsa e questa mattina le sue compagne di cella l'hanno trovata impiccata in bagno. Non si è detto che le recluse e i reclusi di Ponte Galeria sono in sciopero della fame per protestare contro questa morte, contro le condizioni disumane di detenzione, contro i maltrattamenti e contro i rimpatri. Mamouni Mubraka lascia un marito, e un figlio. Era in italia da più di 20 anni. È stata catturata due settimane fa dalla polizia mentre era in coda in Questura per rinnovare il permesso di soggiorno. Come diceva Giorgio Gaber: E l'Italia giocava alle carte / e parlava di calcio nei bar /e l'Italia rideva e cantava... mai tanto parole sono così attuali, l'italia pensa alla telenovela di Berlusconi, l'italia dei burattini Santoro, Travaglio, Mentana, Fede, tutti uguali, tutti lì a chiacchierare di cose superficiali per non parlare delle cose vere... non dei problemi matrimoniali di berlusconi! Spegnete la televisione wagliù, la dovete spegnere... liberatevi da quel peso. Basta dire le stesse cose che si sentono in tv, parliamo di altre cose di cose!!! La controinformazione ha denunziato il falso che il potere produce, dunque lo specchio del linguaggio del potere riflette la realtà in maniera deformata. La controinformazione ristabilisce il vero, ma in maniera puramente riflessiva. Come fa uno specchio. Noi dobbiamo essere il linguaggio al di là dello specchio. Dobbiamo costruire uno spazio nel quale il soggetto si riconosce non più come in uno specchio, come verità ristabilita, come riproduzione immobile, ma come pratica di un'esistenza in trasformazione. E il linguaggio è uno dei livelli della trasformazione della vita.
Non basta denunciare la menzogna del potere, occorre denunciare e rompere anche la verità del potere. Quando il potere dice la verità e pretende che sia naturale, noi dobbiamo denunciare quel che vi è di disumano e di assurdo in questo ordine della realtà che l'ordine del discorso riproduce, riflette e consolida. Svelare il carattere delirante del potere. Fingiamo di essere al posto del potere, parliamo con la sua voce, emettiamo segnali come se fossimo il potere, con il suo tono di voce.