Ricordate la ninna nanna della mamma da bambini?Le parole che ti rassicuravano quando avevi paura dell'"uomo nero"?Bene.
Oggi la ninna nanna ce la canta il governo: Pronto il suo intervento sulla sicurezza, il reato di clandestinità entra 'finalmente' nel codice penale ed ora tutti possiamo dormire tranquilli perché domani sarà un giorno migliore. Lo dicono loro. Ma ne siamo proprio sicuri? il DDL SICUREZZA è funzionale al problema o serve a compiacere la necessità di quieto vivere?
Per valutare correttamente una riforma bisogna partire dalla premessa cui si fonda: tutelare la sicurezza del cittadino. Ma allora i giudizi(sul reato di clandestinità) non possono che essere negativi così come lo furono precedentemente, nel 2006, sempre per una riforma - sicurezza, altrettanto inutile ma che riporterò in quanto sintomatica delle strategie di governo, sempre molto bravo a ipnotizzare e quietare il nostro animo, ma forse un pò meno a garantire l'efficienza e la certezza del diritto.
2006: Allora la necessità cogente era quella di tutelare i domicili e i locali di lavoro da furti e rapine e fornire uno strumento di reazione ai cittadini.
Quale fu la risposta del governo? aggiunse un comma nuovo alla DIFESA LEGITTIMA(che prevede la possibilità di offendere in proporzione all'offesa ricevuta,in presenza di determinati requisiti)con la legge 59/06:
Fu definita una norma "Far West" perchè forniva due chiavi di lettura, entrambe inidonee allo scopo: una innovativa ma criminogena. Equivaleva ad una "licenza ad uccidere" nel proprio domicilio(la dottrina ironizzò sull'eventualità che se due fidanzati litigassero animosamente a casa di uno dei due,il padrone di casa ben potrebbe sparare al partner qualora questi, se intimato ad andare via, faccia resistenza).
La seconda chiave di lettura serì ad attenuare la riforma, prevedendo una serie di requisiti quali il pericolo attuale all'incolumità ecc per potersi avvalere della difesa legittima nei locali suddetti. In questo caso, nulla quaestio. Solo che parlare di riforma è pretestuoso dal momento che, anche in casa o al negozio, si richiedono gli stessi requisiti della legittima difesa pre-riforma. Emerge dunque tutta la inefficienza del provvedimento che, pur partendo con nobili premesse, ha soltanto anestetizzato il bisogno sociale di interventi su temi che allora erano scottanti.Si è risolto il problema?Assolutamente no.Ma viviamo felici senza pretese.
Ma i vizi, si sa, sono difficili da eliminare ed ecco che anche nel 2009 si ricade nella solita strategia: c'è un'esigenza? "Nessun problema, ci pensa il diritto penale!"Risultato: Hanno introdotto il reato di clandestinità nel codice Rocco per "chi si introduce clandestinamente nel Paese". La sanzione è un'ammenda da 5.000 a 10.000 euro. Sembrerebbe tutto felicemente risolto ma vi sono almeno 3 considerazioni da fare
1. La prima è di natura sanzionatoria: Mi spiegate dove li prende 5.000 euro un clandestino che arriva in Italia disperato e senza un soldo?E se non paga che facciamo, gli pignoriamo il gommone?
2.La seconda è di natura sostanziale: Se il problema è la SICUREZZA, demonizzare i clandestini come fonte di criminalità è sbagliato per due ragioni:
La prima riguarda le statistiche le quali dimostrano che i nostri carceri oltre che pieni, sono popolati per lo più da cittadini comunitari dell'est(rumeni ecc..) quindi il pericolo-sicurezza non viene prevalentemente dagli extra-comunitari. Addurre loro tali responsabilità serve solo ad alimentare la xenofobia.
La seconda è che il problema non è la mancanza di reati o la presenza di pene poco incisive(anzi, essendo di stampo fascista, sono tra le più rigide!), ma la certezza della pena, la lunghezza dei processi che rendono la giustizia italiana una macchina ingolfata. Introdurre nuovi reati senza prima risolvere i problemi alla base non serve a nulla. Se poi aggiungiamo le proposte blocca processi e blocca intercettazioni, invece che aiutare la giustizia le tagliamo le gambe. Abbiamo bisogno di un sistema che garantisca una pena certa al DELINQUENTE. Di qualunque razza e provenienza. Certo, non mi si fraintenda, l'immigrazione clandestina è un fenomeno da combattere ma con i mezzi e gli interventi dovuti, senza imputargli colpe che non ha.
3. La terza è di natura procedimentale: A parte che la norma punisce uno status(clandestino) e non un fatto commesso contraddicendo il principio di diritto penale del fatto, bisogna considerare le conseguenze assurde cui si va in contro: Se un pescatore salva un clandestino che sta annegando e lo porta a riva per le cure questi concorre nel reato di clandestinità per aver aiutato l'ingresso di un immigrato. Il pescatore dovrà lasciarlo annegare?Ma non è omissione di soccorso?Sicuramente ci sarà da ridere nei tribunali.
Come vedete dal 2006 al 2009, dal punto di vista pratico, nulla è cambiato. Dalla norma far west al pacchetto IN-sicurezza l'unico effetto comune è quello di addormentare le coscienze degli italiani e magari conquistare qualche voto in vista delle elezioni. Ma non possiamo essere recidivi. Dobbiamo esigere riforme adeguate. Loro cantano sempre la stessa ninna nanna e noi continuiamo a ad illuderci, anche perchè, incoscienti e inconsapevoli, siamo bombardati dal monopolio informativo di tv e giornali che quotidianamente ci ripropongono l'encomio del governo. E nuje rurmimm...
Per chi volesse approfondire: la legge 59/06(legittima difesa)
I punti salienti del DDL SICUREZZA
LaVoceDelWeb
0 commenti:
Posta un commento